Il Movimento di Volontariato Italiano (MoVI), esprime delusione per l'interruzione del percorso dell'autoconvocazione del volontariato.
Dopo anni di assenza di una reale attenzione al volontariato italiano nel dibattito pubblico – al di là dei tradizionali riconoscimenti retorici - l'autoconvocazione era stata pensata come un modo per ritrovarci e capire insieme dove stiamo andando, per condividere un'elaborazione culturale e far sentire il nostro punto di vista.
Questo anche in occasione del processo di riforma della normativa del Terzo Settore avviato nel 2014. Il dibattito avviato dal governo, come naturale che sia, ha evidenziato punti di vista diversi su questioni importanti come la gratuità, il rapporto con altre realtà del no-profit o sul ruolo dei Centri Servizi per il Volontariato, con proposte di allentare il rigore della legislazione attuale o di superamento di una legislazione di favore per le organizzazioni di soli volontari.
Invece di promuovere un ampio confronto tra volontari, che avrebbe permesso di costruire un'interlocuzione forte e partecipata con il legislatore, si è preferito presentarsi in ordine sparso, cercando ognuno di portare acqua al proprio mulino, svalorizzando nei fatti le rappresentanze del volontariato italiano.
Crediamo che quanto accaduto rappresenti un occasione persa dal volontariato, evidenziando il momento di crisi che sta attraversando anche il nostro sistema di rappresentanza nazionale e la sua grave incongruenza e debolezza.
Crisi che ci interroga e ci impegna, come MoVI e come volontari, a mobilitarci per rilanciare i nostri valori e a costruire spazi e modalità per far sentire la voce del volontariato Italiano e dei cittadini solidali che desiderano attivarsi nell'interesse generale per contribuire alla gestione dei beni comuni e al rilancio di una sana e virtuosa dinamica democratica partecipativa, nello spirito della nostra Costituzione.
Ci impegna a costruire spazi e modalità per far sentire la voce del volontariato Italiano e dei cittadini solidali che desiderano attivarsi nell'interesse generale per contribuire alla gestione dei beni comuni e al rilancio di una sana e virtuosa dinamica democratica partecipativa nello spirito della nostra Costituzione.