“Non passarci sopra!”: il Mo.V.I aderisce alla mostra del Censis con il progetto “Scuole Aperte”

In occasione della chiusura del Giubileo della misericordia, il Censis -Centro Studi Investimenti Sociali-, in collaborazione con Bnl - Banca Nazionale del Lavoro-, ha inaugurato il 20 ottobre 2016 un’insolita mostra presso la Stazione Tiburtina di Roma: l’esposizione Non passarci sopra! basata sul valore della gratuità, si sviluppa mediante un allestimento sul pavimento che si compone di cento immagini per raccontare altrettante storie di disagio e solidarietà. Tra le cento associazioni che hanno aderito all’iniziativa, il Mo.V.I (Movimento di Volontariato Italiano) ha aderito all’iniziativa grazie soprattutto all’aiuto di quattro realtà territoriali: Lazio, Calabria, Puglia e Caltanissetta, fornendo una foto - forse la più suggestiva della mostra – completamente diversa dalle altre. L’immagine scelta dal Mo.V.I è , infatti, un collage – veicolando così una storia nella storia -, di fotogrammi dell’esperienza laziale, che raccontano il progetto Scuole aperte dei genitori-cittadini della scuola romana Di Donato, che partecipano alla gestione del Bene Comune scuola, esempio di come, dopo l’orario scolastico, e di come la scuola possa essere trasformata in luogo di partecipazione e cura della comunità. Nelle foto, infatti, sono ritratti diversi momenti di partecipazione alla manutenzione del bene comune della scuola romana situata nel rione Esquilino, decisamente divenuto multietnico. Tra i fautori del progetto Scuole Aperte, Gianluca Cantisani, genitore della scuola romana, nonché presidente del Mo.V.I nazionale e della federazione Lazio.

Il merito del progetto “Scuole Aperte” è da attribuire al prof. Bruno Cacco, preside della scuola capitolina, il quale, nel 2001, iniziò a pensare alla diversità (circa il 50% degli iscritti) nella sua scuola come una ricchezza e non come un problema. Per il prof. Cacco, infatti, i “migranti” non incarnano la diversità, bensì rappresentano diversi popoli del mondo, da cui è possibile, dunque, trarre ricchezza. Il preside dell’istituto capitolino pensò alla sua scuola come uno straordinario laboratorio, dove diverse culture e tradizioni possano incontrarsi. Da questa interessante iniziativa nacque presto la possibilità di poter rispondere e porre rimedio al degrado del rione, grazie all’aiuto dei genitori, che si offrirono volontari di sostenere il progetto: il mondo dei bambini poté quindi unirsi a quello degli adulti, poiché insieme iniziarono a condividere uno spazio comune.

L’istituto capitolino, così strutturato, rappresenta oggi un fiore all’occhiello per la nostra città; un modello di condivisione, tolleranza e unione, frutto dello straordinario impegno dei cittadini della zona.

Il Mo.V.I Lazio è pertanto orgoglioso di poter vantare la collaborazione col progetto “Scuole Aperte” e, grazie allo stesso , aver potuto aderire all’iniziativa “Non Passarci sopra!” raccontando la gratuità attraverso le immagini di ciò che avviene all’interno della scuola Di Donato a Roma.




Immagine proposta dal Mo.V.I Lazio alla mostra

Il Forum Terzo Settore lancia il suo Appello per chiedere un piano per un welfare stabile e combattere le diseguaglianze sociali

“Il futuro è sociale. Insieme per un piano industriale del Welfare” è il convegno tenutosi mercoledì 26 ottobre 2016. Il Forum si è fatto portavoce del disagio percepito in merito all’arretramento e alla frammentazione del welfare, situazione che è teatro della realtà italiana da diversi anni. L’obiettivo è, dunque, di intervenire sull’argomento della lotta alla diseguaglianza e chiedere un piano industriale e stabile per un welfare nazionale, che significherebbe uscire da un clima di incertezza, permettendo quindi di attuare strategie, obiettivi e giungere a importanti risultati.

“In una fase di importanti cambiamenti per il nostro Paese, in cui alle vecchie povertà e diseguaglianze se ne aggregano altre e nuove, sempre crescenti, il ruolo del terzo settore non può che essere quello di alzare la voce e farsi sentire”, questo il messaggio di apertura del portavoce del forum del terzo settore Pietro Barbieri.

Richiesta che è stata condivisa dalle istituzioni e dai sindacati presenti, una tra tutti, Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, che ha sottolineato la necessità di “uno sforzo di sintesi per costruire una strumentazione condivisa, istituzioni e terzo settore, e riuscire ad immaginare una modalità di governance che ci permetta questo passaggio, cominciando con il fissare obiettivi raggiungibili per dare collettivamente risposte efficaci.”

Di condivisione comune è stato l’epilogo riassuntivo proposto da Pietro Barbieri, in cui viene ribadito e sottolineato il bisogno di collaborazione - tra Terzo settore, Parlamento, Sindacati e Governo - per riuscire nell’impresa di creare un nuovo welfare sociale.

Per il Movi Lazio ha seguito i lavori Anna Ventrella, segretario generale del MoVI Lazio.




Nella foto Pietro Barbieri, portavoce del Forum del Terzo Settore

Il Censis presenta la sua ultima ricerca: Gli italiani a tavola, cosa sta cambiando. Il valore sociale dell’alimento carne e le nuove disuguaglianze

La nuova ricerca Censis (Centro Studi Investimenti Sociali) è stato il tema trattato nel corso della conferenza stampa svoltasi a Roma mercoledì 26 ottobre 2016, presso Palazzo Giustiniani .

Lo studio, in particolare, ha indagato sui cambiamenti socio-economici avvenuti nei comportamenti legati ai consumi di cibo da parte degli italiani, cercando di interpretare, attraverso opportuni criteri, i dati rilevati. Durante la presentazione si è insistito principalmente su tre fattori - distinti ma complementari - emersi dall’analisi: decremento - dalla crisi economica del 2007 - rispetto alla quantità e alla qualità del cibo assunto dai cittadini italiani; food social gap; food cultural gap.

La recente crisi economica, infatti, ha condotto la popolazione italiana a ridurre il consumo di frutta, di verdura, di pasta e soprattutto di carne. La conseguenza è una forte disparità di consumi alimentari tra le famiglie benestanti e le meno abbienti. Massimiliano Dona, Segretario Generale Unione Nazionale Consumatori, si esprime in termini di food cultural gap, ossia differenzia tutti coloro che sanno fare una buona spesa da coloro che, inconsapevolmente, non la sanno fare, sostenendo una inadeguata informazione rispetto alle qualità di cibi e/o gli alimenti di consumo.

Per Massimiliano Valerii, Direttore Generale Censis , sta venendo meno il modello italiano di alimentazione, che “ha il migliore impatto su salute e benessere in generale”, sostenendo che si può incorrere “nel rischio di tradire lo stile italiano di alimentazione e di impatto sulla salute”. Tale idea incontra l’adesione del divulgatore scientifico Alessandro Cecchi Paone, secondo il quale “La dieta mediterranea è quella che ha il migliore impatto sull’ambiente, dunque è salutare per l’uomo e sostenibile per l’ambiente”.

La presentazione della ricerca Censis si è conclusa con l’intervento di Maurizio Martina - Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali – il quale ha dato voce al pensiero espresso durante il convegno, ossia di preservare e conservare il modello italiano di alimentazione, affermando la necessità di “mettere a fuoco un percorso condiviso di valorizzazione della dieta mediterranea”.

Alla conferenza stampa hanno partecipato e sono intervenuti: Maurizio Martina (Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali), Massimiliano Valerii (Direttore Generale Censis), Giorgio Calabrese (Presidente Comitato Nazionale Sicurezza Alimentare Ministero della Salute), Massimiliano Dona (Segretario Generale Unione Nazionale Consumatori), Marino Niola (Antropologo Università degli Studi Suor Orsola Benincasa), Roberto Moncalvo (Presidente Coldiretti), Luigi Scordamaglia (presidente Federalimentare), Alessandro Cecchi Paone (divulgatore scientifico). Per il MoVI Lazio, ha seguito i lavori,   Ludovica Ranaldi.