COMUNICATO STAMPA - ANNA VENTRELLA NUOVA PRESIDENTE DEL MOVI LAZIO

Anna Ventrella, presidente del Movimento di volontariato italiano, federazione Lazio, guiderà per i prossimi 3 anni il MoVI Lazio. E’ stata eletta, infatti, dall’Assemblea del 26 novembre, con il voto unanime dei presenti e resterà in carica per i prossimi tre anni.

Per Anna Ventrella si tratta di un impegno importante di fronte alla frammentazione della rappresentanza del volontariato e di generale confusione, in particolare alle grandi sfide che attendono il mondo del volontariato, soprattutto quello laziale, a seguito anche della recente legge di riforma del Terzo settore.

Anna Ventrella, romana di nascita, è da sempre impegnata nel sociale, su tematiche quali la rappresentanza, l’integrazione, l’accessibilità, i minori, la violenza alle donne, incontri di sensibilizzazione nelle scuole sui valori del volontariato; abbandono scolastico; anziani; beni comuni; ambiente; rifiuti zero.

E’ vice presidente e revisore dei conti SPI-CGIL 8 e 9 lega COL (Centro Ovest Litoranea) di Roma; Vice presidente di Terzo settore Confassociazioni. Ha dedicato particolare attenzione alla comunicazione sociale, attraverso la pubblicazione di testi, articoli di stampa, interviste audio e video. Attualmente fa parte della redazione del GRS per la sezione diritti, nonché redattore centrale della rivista dell’associazione MoVIduepuntozero, referente Movi Lazio per il sociale della testata online Romad@leggere. Ideatrice della serie di incontri su tematiche sociali “I pomeriggi del caffè”. E’ componente del direttivo del Comitato di quartiere Monteverde nuovo, nonchè componente di Zerowaste Lazio.

Già funzionaria del CNEL fino a dicembre 2011, Anna Ventrella è stata segretaria generale MoVI Lazio dal novembre 2012 ad oggi, componente dell’osservatorio Rifiuti Zero del XII municipio e della Consulta femminile del Municipio XI di Roma Capitale.

“Ringrazio Gianluca Cantisani – presidente uscente - per la fiducia accordatami, e tutti i presenti, – ha dichiarato la Presidente Ventrella - che hanno espresso la loro fiducia, votandomi. A tutti voi chiedo di starmi vicino con il sostegno, le proposte e i consigli che non vorrete farmi mancare, pur essendo già in grado di individuare alcune priorità, emerse nel dibattito, quali la comunicazione e diffusione di tutte le notizie del nostro mondo, per una tempestiva e maggiore condivisione”. Ma la neo eletta presidente non può fare a meno di rivolgere il proprio pensiero di piena solidarietà alle centinaia di persone che stanno manifestando, poco lontano, contro la violenza alle donne.  

Il nuovo Consiglio Direttivo MoVI Lazio, per il prossimo triennio 2016-2019, risulta essere così composto: Anna Ventrella – Presidente ; Gianluca Cantisani – Vice Presidente; Angelo Fanelli – Consigliere; Clelia Izzi, Consigliera; Domenico Polimeni – Consigliere; Gianluca Vicinanza – Consigliere; Andrea Zerbini, Consigliere.

“Ora più che mai bisogna lavorare insieme – ha concluso   Anna Ventrella”, privilegiando il lavoro di squadra nelle politiche sociali, vecchie e nuove, su tutto il territorio laziale, nell’intento di fornire, con la nostra attività e presenza nuove proposte, quale contributo per la crescita e il rafforzamento di un di volontariato che non sia più solo o disaggregato, ma si concretizzi in azioni reali perché “insieme si può”, in collaborazione con le associazioni di categoria, le istituzioni regionali e gli enti locali”.

Roma, 27 novembre 2016
 
Foto a cura di Nicole Sermoneta


Il Mo.V.I propone la riattivazione dell’autoconvocazione del volontariato: INSIEME SI PUO’!

Sabato 26 ottobre si terrà l’evento sull’Autoconvocazione del volontariato organizzato dal Mo.V.I (Movimento del Volontariato Italiano), dalle ore 10.00 alle ore 13.00, presso il Centro servizi per il Volontariato SPES-CSV Roma e Lazio, Via Liberiana 17.

Dopo l’approvazione della recente legge di riforma del Terzo Settore, luci ed ombre si riflettono sul mondo del volontariato, creando, ancora una volta, grandi differenze di trattamento tra chi opera quotidianamente e non si sente più rappresentato, e non trova quindi il giusto riconoscimento come entità di gratuità, solidarietà e sussidiarietà. Il Mo.V.I ha interpretato questo sentimento di scontento e vuole porre la parola fine. Per questo avalla l’idea di far ripartire l’Autoconvocazione del Volontariato - Lanciata il 5 dicembre 2014 in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato – promuovendo, insieme a tutte le realtà e reti del volontariato disponibili, a partire da subito, incontri aperti nei territori nei quali dialogare e nutrire la speranza di legami solidali e democratici per il Paese.

E’ ingiusto, per chi abbraccia i principi del volontariato, vedersi sostituire da alcuni enti del Terzo Settore non-profit e veder venire soppressa la propria espressione di condivisione con l’altro. Bisogna ricordare che il volontariato è una dimensione dell’essere che vede come centro vitale il bene comune.

“Autoconvocazione del volontariato: insieme si può!”: con questo appello il Mo.V.I invita tutti i soggetti che rappresentano il volontariato, i cittadini interessati, ad unirsi per collaborare al raggiungimento di un obiettivo comune: far ripatire la macchina del volontariato per ottenere il riconoscimento dei propri diritti come associazioni e persone dedite al vero volontariato, e che, attraverso il loro agire gratuito e volontario, creano occasioni di partecipazione e promozione umana e sociale.

Mo.V.I Lazio








“Il valore delle formazioni sociali e dei corpi intermedi nelle politiche economiche e sociali”

Hanno futuro i corpi intermedi? Interessante dibattito al CNEL con Giuseppe De Rita (Presidente Censis), Gian Paolo Gualaccini (V. Presidente CNEL), Delio Napoleone (V. Presidente CNEL f.f.), Mauro Magatti (Università Sacro Cuore di Roma)

Roma, Lunedì 7 novembre, presso la sontuosa Villa Lubin, il Cnel (Consiglio Nazionale Economia e Lavoro) ha organizzato un seminario intorno al tema del ruolo dei corpi intermedi. Nonostante la pioggia della mattina, e la tromba d’aria della sera prima, che ha messo in ginocchio non solo la capitale, ma anche alcune cittadine laziali, l’incontro ha avuto luogo, tra ritardi, rinvii, disdette dell’ultimo minuto a causa del maltempo.

Il dibattito si è tenuto all’interno della Sala Gialla, una stanza impreziosita da eleganti lampadari di murano, primo novecento, grandi specchi arricchiti da cornici intarsiate in oro, sul cui soffitto troneggia l’affresco del carro trainato dai buoi dalla dea dell’agricoltura Cerere, simbolo emblematico dell’istituzione CNEL - denominato "Il trionfo di Cerere seguita dal corteggio delle nazioni". Infatti, vale la pena ricordare, che Villa Lubin nasceva come sede della Conferenza mondiale dell’agricoltura, fortemente voluta dall’ebreo polacco David Lubin, da cui prende, appunto il nome. Insomma, per chi non c’è mai stato l’effetto è da fiaba, ritrovarsi in una sala che fa sentire di sangue blu chiunque varchi quella porta.

Intorno al grandissimo tavolo, troneggiante al centro della Sala Gialla, siedono importanti esponenti del CNEL: Delio Napoleone (Presidente CNEL f.f. di parte datoriale (Confindustria); Gian Paolo Gualaccini (Vice Presidente CNEL, di parte Terzo Settore – Compagnia delle Opere); Giuseppe De Rita (già Presidente del CNEL e attuale Presidente Censis); Mauro Magatti (professore dell’Università del Sacro Cuore e stretto collaboratore del CNEL). Tra i nominativi dei relatori previsti nell’incontro, si legge anche quello di Luciano Violante (Presidente emerito della Camera dei Deputati), il quale però – come riporta con un filo di simpatia Gualaccini – “non è presente in quanto ha perso l’aereo: piccoli inconvenienti in cui incorrono anche i personaggi più illustri”; pensiero che ha riscosso un sorriso sulle labbra dei presenti.

Circa una quarantina le persone presenti all’incontro, trovando posto, alcune sugli splendidi divani lungo le pareti della Sala, altre intorno all’immenso tavolo, tra invitati, alcuni consiglieri e funzionari del CNEL, giornalisti. Ma dal mondo del volontariato - con stupore – la sola presenza dei rappresentati del Mo.V.I. (Movimento di Volontariato Italiano) invitati all’incontro.

A rompere il ghiaccio, in attesa dell’arrivo di Giuseppe De Rita, il Presidente Napoleone, il quale esordisce con una accesa riflessione sul benessere sociale. Infatti, lo statuto sociale e il benessere non possono produrre solo beni materiali, poiché quest’ultimi impoverirebbero e annullerebbero l’uomo, il benessere, lo stato sociale. Il bene comune non si realizza per il privilegio.

Hanno futuro i corpi intermedi? È questa la prima domanda che si pone il CNEL. “Di certo - afferma Gian Paolo Gualaccini - hanno avuto un passato glorioso. Sono stati la forza trainante del Paese e, a pensarci bene, lo sono tuttora, se si considera la posizione in prima linea adottata - dai corpi intermedi - di fronte alle recenti calamità naturali che hanno investito l’Italia”.

Il Vice Presidente non può fare a meno di citare l’art. 2 della Costituzione:” La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. Dunque, i diritti e i doveri che ci legano in quanto parte della stessa collettività nazionale, sono attuabili non solo a livello dei singoli individui, ma anche per mezzo delle libere aggregazioni dei singoli”.

Nell’era della globalizzazione servono ancora i corpi intermedi? Questo è il secondo quesito riservato ai relatori Mauro Magatti e Giuseppe De Rita. Una domanda tanto semplice, quanto più significativa per l’intero panorama precario dei corpi intermedi, che ha catturato l’attenzione dell’intera sala. Infatti, nell’aria, è palpabile l’apprensione di coloro che hanno un futuro incerto e un po’ di rammarico per l’ingloriosa fine che sta investendo i corpi intermedi.

Il primo a rispondere è Magatti, il quale afferma che dal 2008 è iniziata una nuova stagione storica - priva, ancora, di una definizione - in cui si è perso il legame sociale. Si necessita di una risposta tecnocratica: decidere subito e nel modo migliore. “È cambiata la faccia sociale e istituzionale - continua - quindi è probabile che non sia più fondamentale l’esistenza dei corpi intermedi, i quali tra l’altro, ad oggi, hanno malattie profonde che rappresentano un problema radicale, accartocciandosi su sé stessi fino all’autoeliminazione. Una possibilità di riscatto possono essere le nuove tecnologie, che ormai hanno preso il posto ad un certo tipo di dialogo sociale: sono importanti e potenti mezzi per ricreare le infrastrutture dei nuovi corpi intermedi”. Sono parole dure quelle di Magatti, ma necessarie per scuotere gli animi.

Il Presidente del Censis De Rita non è stato da meno. Ha sottolineato a più riprese l’inderogabile importanza delle istituzioni, un aspetto che è stato troppo a lungo trascurato. Chi nega l’istituzione uccide l’istituzione e sè stesso. Come sempre, ascoltare De Rita, si ha subito la sensazione della calma, della pacatezza con cui espone tematiche sociali di grandissima rilevanza, determinate soprattutto dalla personalità di De Rita, capace di catturare l’attenzione anche dei più distratti, e di coinvolgere gli interlocutori in maniera sorprendente. Si cade quasi un stato ipnotico dal quale è difficile ridestarsi.

Lo stesso De Rita, a margine dell’incontro, durante un’intervista, ha ammesso, con una certa amarezza, di non aver difeso fino alla fine l’istituzione in quanto tale nei suoi dieci anni di presidenza al CNEL. Sostiene, infatti, l’importanza per la comunità italiana di essere rappresentata: ciò significa un modo di fare società quotidiana, di intessere relazioni, di individuare le linee.

Il convegno si è concluso nei tempi previsti, anche perchè, subito dopo, il CNEL era atteso alla Camera, in quanto convocato per esprimersi sulla legge del bilancio, come prevede la vigente normativa che regola il suo funzionamento. Quasi un’ironia della sorte, dal momento che il 4 dicembre ci sarà un referendum costituzionale, in cui - tra i vari punti – viene chiesta la soppressione del CNEL…. della serie, “riusciranno i nostri eroi….?”.

Ma una cosa è certa, emersa anche dall’intervento del prof. Magatti, intorno al tavolo e nella sala, oggi: la media dell’età dei presenti era decisamente oltre i 40 anni, per cui le giovani generazioni non sanno, e non sapranno mai, se non sui libri di testo, che cosa sono stati per il paese i corpi intermedi, che pure hanno segnato momenti importanti della vita italiana, dal dopo guerra in poi, troppo presi, e proiettati, in un mondo virtuale fatto prevalentemente di relazioni via web, dirette, senza interlocutori, a cui chiedere di tutto ed ottenere molto, ma che nasconde sicuramente dei lati oscuri, difficili da gestire e di cui non è ancora dato trovare risposte.

 

Roma, 7 novembre 2016